LA TOMBA DEGLI ORI

Situata sul tracciato della Via Traiana, nei pressi dell'Ipogeo del Vaso di Dario e vicinissima all'Arco Onorario, è senz'altro, assieme agli Ipogei Lagrasta, la più celebre tomba canosina. La scoperta avviene casualmente nel 1928 e, dopo aver 'ripulito' con cura le tre celle, la tomba viene ricoperta e dimenticata. Solo dal successivo studio dei reperti, e grazie soprattutto alla riscoperta dell'ipogeo nel 1991 (poi nuovamente interrato), si è giunti ad una sua più completa conoscenza. Straordinaria è la qualità degli oggetti riportati alla luce: coppe di vetro con lamina d'oro, vasi a decorazione plastica e policroma, resti dell'equipaggiamento di un cavaliere e, soprattutto, una serie di suppellettili in argento e in oro tra cui il celebre diadema, esemplare testimonianza dell'abilità degli orafi magnogreci, e l'altrettanto celebre teca con il nome della fanciulla Opaka Sabaleidas (oggi al Museo di Taranto). La storia della scoperta e l'inquadramento storico-artistico nonché funzionale dei corredi, sono stati oggetto nel 1994 di una mostra allestita a Palazzo Sinesi dalla Fondazione Archeologica Canosina e dalla Soprintendenza Archeologica.

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